Acquistare un immobile è considerato ancora un buon investimento dalla maggioranza degli italiani.
Ma come fare per proteggere in modo adeguato questo prezioso bene ed i proventi che ci potrebbe portare?
L’abbiamo chiesto a Claudio Pagana, uno dei più quotati esperti di protezione finanziaria della nostra città. Claudio si occupa con successo di questa nicchia particolare del mondo della finanza, nicchia che, come ci spiega è tuttora piuttosto sconosciuta anche se molto importante.
Come mai, Claudio, un aspetto delle nostre finanze come la protezione dei capitali è così poco conosciuto?
Perché in Italia manca una strategia di tutela del patrimonio, ci sono scarsissime coperture assicurative e quindi prima di pensare ai rendimenti degli investimenti bisogna essere certi che il patrimonio che abbiamo sia protetto da aggressori che possono essere esterni al nucleo familiare come per esempio il fisco o creditori in genere o interni alla famiglia come eredità, divorzi o premorienze.
Quindi è solo dopo aver messo in sicurezza il patrimonio di cui disponiamo che possiamo occuparci di farlo rendere di più.
A questo punto pensiamo ad ottimizzare le rendite mensili che potremmo avere da affitti o altro, e sfruttare al massimo le potenzialità dell’investimento.
D’accordo, ma nel concreto una persona che pensa di acquistare un immobile a cosa deve stare attento?Come ho detto i rischi derivano da una serie di potenziali aggressori, ad esempio eventuali richieste di risarcimento derivanti dalla propria attività professionale (c’è stata negli ultimi anni un’esplosione di richieste di risarcimenti danni personali a causa di incidenti o infortuni) o creditori in genere.
Un altro tipo di aggressore è l’imminente aumento delle tasse di successione.
L’Italia è un paradiso fiscale da questo punto di vista: consideriamo che in Italia chi lascia €1.000.000 a un figlio non paga tasse di successione, in Germania si pagherebbero € 65.000 a figlio, in Francia € 195.000, in Gran Bretagna € 250.000.
Già nei precedenti governi c’erano diverse proposte di aumento delle tasse per avvicinarci ai livelli europei quindi di sicuro questo aumento ci sarà nei prossimi anni.
Un altro rischio importante è la comunione ereditaria, siamo uno dei paesi col più alto tasso di contenzioso tra eredi; in Italia non si fa testamento: siamo nell’ordine del 5-6% contro un 50-70% degli altri paesi quindi nel potenziale patrimonio che io potrei dare o ricevere in eredità potrei trovarmi a dover condividere con persone con le quali non è detto che si possa andare d’accordo.
Quali sono le strategie consigliabili per mettersi al sicuro?
A fronte dei questi rischi che abbiamo visto prima,, ci sono strategie di protezione, alcune alternative alle altre o molto più spesso complementari.
Si parte attivando un testamento divisorio predisponendo una divisione dei beni evitando liti future.
In alternativa o in affiancamento si può optare per una scissione tra nuda proprietà e usufrutto attraverso donazioni o testamento in modo da ridurre al minimo l’impatto futuro nell’importo da passare in successione in quanto la nuda proprietà di un immobile al ricongiungimento con l’usufrutto non pagherà tasse di successione.
A seguire va considerato il regime patrimoniale dei coniugi:
a seconda delle situazioni, può essere di separazione comunione.
Ci sono anche le polizze vita dove accantonare denaro rendendolo impignorabile e insequestrabile grazie al nostro codice civile
Abbiamo poi i fondi pensione che premettono, oltre che rendere impignorabili i denari, di poter fruire in futuro di una rendita.
Questo è ciò che va fatto prima di pensare quanto mi deve rendere il patrimonio.
Una volta che abbiamo messo al sicuro il patrimonio possiamo pensare a farlo rendere il più possibile.
In generale le strade principali sono due: mettere a frutto i flussi finanziari in entrata come affitti rendite o risparmi e gestire diversificando al meglio il capitale già disponibile.
Per i flussi periodici possiamo utilizzare un piano di accumulo con versamenti mensili investendoli nei mercati di tutto il mondo.
Riguardo alla gestione dei capitali già presenti si valuta il loro importo in relazione a TUTTO il patrimonio compresi immobili e altre attività per scegliere investimenti diversificati.
Inoltre, per proteggere gli investimenti anche immobiliari, valutiamo la possibilità di costituire dei trust o degli affidamenti fiduciari in modo tale che eventuali problemi futuri trovino il patrimonio impenetrabile.
A questo punto valuto investimenti diversificati tra azioni e obbligazioni, e soprattutto strumenti con doppia finalità come ad esempio delle polizze vita.
Ci sono polizze che hanno delle ottime caratteristiche di efficienza dell’investimento ma hanno anche una struttura che le rende insequestrabili e impignorabili quindi aumenta la protezione del patrimonio. E’ chiaro che ognuno ha la propria situazione quindi è necessaria un’analisi attenta e personalizzata per costruire un piano su misura.