2024: Che mercato immobiliare ci aspetta?

Il mercato immobiliare italiano sta attraversando un periodo di rallentamento dopo una breve crescita post-pandemia.

La contrazione si riflette nelle cifre del secondo Osservatorio sul Mercato Immobiliare 2023 di Nomisma, che offre una panoramica dettagliata del settore, con un focus su 13 mercati principali, tra cui Milano, Roma, Bologna e Venezia.

La situazione è influenzata da un contesto macroeconomico sfavorevole, con un significativo calo dei mutui che impatta negativamente sulle compravendite.

Questo rallentamento è particolarmente evidente a Milano e Bologna, mercati che avevano registrato una ripresa dopo la pandemia.

A livello globale, nonostante l’aumento dei prezzi delle materie prime e dell’inflazione, il Fondo Monetario Internazionale prevede una crescita economica globale del 2,8% nel 2023 e del 3% nel 2024. L’Italia, che aveva registrato una crescita del PIL del 3,9% nel 2022, superiore alla media mondiale, ora affronta l’inflazione che erode il potere d’acquisto delle famiglie.

Nel primo semestre del 2023, i prezzi delle abitazioni hanno registrato un modesto aumento del 1%, principalmente dovuto alle aspettative di crescita dei prezzi da parte dei venditori. Tuttavia, vi sono differenze significative tra i vari mercati immobiliari, con alcune città che vedono una diminuzione dei prezzi e altre, come Milano, un aumento del 2,2%.

I tempi medi di vendita delle abitazioni sono rimasti relativamente stabili, con una media di poco più di 5 mesi.

Nel settore della locazione, i canoni medi hanno registrato un aumento annuale lordo del 5,2%, e Bologna è la città con il mercato della locazione più liquido, dove è necessario poco più di un mese per affittare una proprietà.

Tuttavia, nel primo semestre del 2023, si è verificata una significativa contrazione del mercato immobiliare italiano. Le compravendite di abitazioni sono diminuite dell’8,7%, mentre i mutui per l’acquisto di case sono scesi del 29,5% rispetto all’anno precedente. Le proiezioni per l’intero anno 2023 suggeriscono un calo complessivo del mercato immobiliare del 10,5%, con una previsione di diminuzione dei mutui del 23,8% rispetto all’anno precedente.

Questo calo dei mutui è attribuito a tassi di interesse più elevati, che hanno portato a un maggiore utilizzo di risorse personali anziché a finanziamenti.

Va notato che solo le fasce di età più giovani, tra cui gli under 36, hanno registrato una riduzione dei finanziamenti inferiore al 10%.

L’analisi del mercato italiano ha rivelato un calo generale nel volume delle transazioni immobiliari e dei mutui.

Ad esempio, Milano ha registrato una diminuzione dell’8,4% nelle transazioni immobiliari e una riduzione del 26,4% nei mutui, mentre Napoli ha sperimentato una diminuzione del 7,3% nelle transazioni immobiliari.

e una riduzione del 31,4% nei mutui. Questi dati riflettono le sfide che il mercato immobiliare italiano dovrà affrontare nel 2024.

Le previsioni di Nomisma per il mercato immobiliare italiano nel 2024 non sono molto ottimistiche. Nomisma infatti, prevede che il mercato immobiliare italiano continuerà a rallentare, con circa 643.000 compravendite previste, rappresentando una riduzione del 15% rispetto al 2023. I prezzi delle abitazioni dovrebbero registrare un modesto aumento, ma, al netto dell’inflazione, si tradurrà in una leggera perdita di valore intorno al -2,5%. Nomisma ritiene che il mercato immobiliare italiano stia attraversando una fase di transizione, e il 2024 sarà un periodo di stabilizzazione dopo due anni di crescita.

Le previsioni di Banca d’Italia per il mercato immobiliare nel 2024 sono anch’esse piuttosto negative, con una tendenza alla diminuzione delle transazioni e dei prezzi di vendita. Infine, Crif – Mutuisupermarket prevede un calo dei prezzi e delle compravendite nel mercato immobiliare italiano per il 2024. In sintesi, mentre alcune previsioni vedono un mercato immobiliare italiano in crescita per il 2024, altre indicano una tendenza negativa con una diminuzione delle transazioni e dei prezzi.

La situazione è soggetta a variabili economiche e finanziarie, e sarà interessante osservare come si evolverà.

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